ARIOSTO E LA NOVELLISTICA INDIANA

Source:

Euro 14,00 PZ10, Volume 02121016 ()

Keywords:

oriente,letteratura

Abstract:

«In una sua Nota inserta nei Resoconti dell'Accademia dei Lincei dello scorso febbraio, sulla novella ariostea del XXVIII canto del Furioso, riscontrando i punti della versione delle Mille ed una notte con quelli delle versioni italiane, il prof. Pio Rajna scorge in queste ultime un intento di umanizzare alcuni degli episodii più salienti della narrazione orientale; di ridurli cioè, per un lavoro di riflessione, più conformi al genio delle nostre lettere. Nel rifare l'orditura della redazione italiana onde avrebbero ad essere stati tratti e il racconto del Sercambi, dall'una parte e quello dell'Ariosto dall'altra, il Rajna avvisa che: "venendo all'ultimo episodio, il signore della donna chiusa dentro alla cassa vuol ben concepirsi come un essere fuori del naturale, se non s'ha a cadere addirittura nell'assurdo, come fa il Sercambi, mosso di certo, lui o una sua scorta, da un orrore per il meraviglioso, al quale noi non dobbiamo partecipare". E l'assurdo starebbe nel fatto: "che vi si riduce un pover'uomo a portarsi attorno in lunghi viaggi un carico sproporzionato anche alla gelosia più feroce". Così sarebbe, del pari un riflesso umano quello per cui l'Ariosto introduce quella "significatira disparità fisica, di fronte alla parità orientale, che è tra il drudo di questa prima donna e quello della regina; disparità suggeritrice di un confronto consolante di sicuro per il cavaliere napoletano o romano; voglio dire l'essere l'uno bensì un uomo di condizione più o meno inferiore ma di corpo non deforme per nulla, e l'altro invece un mostricciuolo". Ora a me sembra che alcuni dei particolari più strani per noi e che il Rajna stima introdotti per ragioni di convenienza dai narratori nostri, appartengano appunto alla materia più antica della novella. Il più delle volte la fedeltà della tradizione si riconosce a codesti tratti, cui l'indole del soggetto non ci permette di chiamare, per questa volta, gentili; ma cui non osa di tacere o di alterare il ripetitore, per quanto possano parere repugnanti al genio del luogo e de' tempi suoi.» [...]

Notes:

SVILUPPO SPIRITUALE E MALATTIE NERVOSE

Source:

Euro 9,00 PZ10, Volume 02121015 ()

Keywords:

spiritualita

Abstract:

"Lo sviluppo spirituale dell'uomo è un'avventura lunga e ardua, un viaggio attraverso strani paesi, pieni di meraviglie, ma anche di difficoltà e di pericoli. Esso implica una radicale purificazione ed una completa trasmutazione, il risveglio di una serie di facoltà prima inattive, l'elevazione della coscienza a livelli prima non toccati, il suo espandersi lungo una nuova dimensione interiore. Non dobbiamo meravigliarci perciò che un cambiamento sì completo si svolga attraverso varii stadi critici, i quali sono non di rado accompagnati da disturbi nervosi, emotivi, mentali. Questi disturbi mentre possono apparire all'osservazione clinica ordinaria uguali a quelli prodotti da altre cause, in realtà hanno significato e valore del tutto diverso e devono venir curati in modo ben differente. Attualmente poi i disturbi prodotti da cause spirituali vanno divenendo sempre più frequenti, poiché il numero di persone che, consciamente o inconsciamente, sono assillate da esigenze spirituali va divenendo sempre maggiore." [...]

Notes:

LA CONCEZIONE MEDICA IN LEONARDO DA VINCI

Source:

Euro 10,00 PZ10, Volume 02121014 ()

Keywords:

medicsto

Abstract:

"Leonardo, uomo universale, è forse malagevole e anche artificioso studiarlo in un singolo angolo del suo sapere. Le sue conoscenze non rimangono come frammenti sconnessi, vette isolate di una peregrinazione ardita, e la sua inquietudine è di unire e di fondere in un sistema ordinato e vivo quanto tiene vigile la sua mente lucida e ingegnosa. L'unità della sua aspirazione del sapere risulta evidente anche in un problema particolare di anatomia e fisiologia, come nel capitolo relativo alla respirazione; per trattarne compiutamente occorrerebbe entrare, come egli faceva, nei numerosi altri problemi che si riconnettono più o meno direttamente a quello. E così la meccanica del respiro mentre da un lato si riallaccia allo stato del sangue nel cuore e nei vasi, dall'altro si ripercuote sulla fisiologia degli intestini." "L'arte precorre sovente la scienza nel definire una malattia, nell'intuire un quadro morboso. Nelle opere di Shakespeare, di Molière, di Goldoni, per non citare che il teatro, si hanno dei tipi immortali, che allo psichiatra moderno appaiono quali schemi bellissimi e completi di sindromi o di stati mentali, più tardi fatti oggetto indagine scientifica. Nell'ammirare i disegni di Leonardo, ove è raccolta tanta umanità varia e resa con delicato e forte ingegno analitico, si è colpiti dalla rappresentazione di una giovane donna con un modico gozzo, svelato da un'abnorme rotondità della gola, e gli occhi sporgenti, un poco spaventati, fissi, con una specie di espressione maniaca nello sguardo, come l'ha chiamta Stokes, una strana espressione di durezza o di colère figée."

Notes:

QUESTIONI INTORNO ALLA LEGGENDA DI SEMIRAMIDE

Authors:

Teloni Bruto

Source:

Euro 9,00 PZ10, Volume 02121013 ()

Keywords:

miti

Abstract:

«Abbiamo intitolato "questioni" il presente studio perché non ci si attribuisca l'intenzione di esaminare nella totalità sua la leggenda di Semiramide. È troppo grande, per comune consenso, la confusione che regna nelle notizie classiche intorno alla famosa regina di Babilonia perché possa riuscire al critico di esporre la leggenda nei tratti primitivi, o di ricostruire il mito che forse si nascose sotto le tradizioni greche. Quindi noi non studieremo se Semiramide sia Afrodite o altra dea, o come si accordino le età diverse attribuite alla sovrana di Babilonia da Ctesia e da Erodoto, o chi fosse Nino e in qual relazione colla regina. Vogliamo invece dimostrare che essa rappresenta il tipo del monarca assiro-caldeo, e che le sue imprese guerresche e le opere architettoniche attribuitele, sono quelle per cui si segnalarono i re più potenti. Possono variare i particolari del racconto, può Ctesia trovarsi in antitesi con Beroso, Diodoro con Erodoto, ma nelle informazioni dei classici intorno a Semiramide, sebbene quasi tutte senza ombra di esattezza cronologica o di verità nel racconto letterale, sentiamo come un'eco fedele delle iscrizioni di Asurbanipal e di Nabucco.» [...]

Notes:

ANABATTISMO E NEOPLATONISMO NEL XVI SECOLO IN ITALIA

Source:

Euro 10,00 PZ10, Volume 02121012 ()

Keywords:

eresie,pensfilo

Abstract:

«Quei motivi di idee che la storiografia ha distinto in «spiritualismo», - misticismo spesso esaltato e moralistico, come appare in Sebastiano Franck e poi in Schwenckfeld, anabattismo propriamente detto, mennonismo, jorismo e via dicendo, s'incontrano e si fondono negli eretici italiani con le tradizioni umanistiche e giuridiche, col naturalismo panteistico e col neoplatonismo caratteristici della cultura italiana di allora e con motivi più particolarmente teologici, come l'antitrinitarismo introdotto dal Serveto. Tutti questi motivi e queste tendenze ideali sono uniti da un vincolo forte, ma destinato a rallentarsi presto per coloro che rimasero in Italia, sotto la pressione della reazione curiale, per la sua stessa iniziale intensità e per la sua mancanza di precisa e salda sistemazione dottrinale: un vivo senso etico, un bisogno di rinnovamento spinto all'estremo, un radicalismo dottrinario, impaziente di autorità tramandate e volonteroso sopratutto di critica. L'esilio, rinforzando invece questo vincolo, avrebbe condotto gli eretici italiani a fornire una sistemazione delle loro idee: il Socinianesimo.»

Notes:

DANTE E L'INDIA

Source:

Euro 6,00 PZ10, Volume 02121011 ()

Keywords:

dante,india

Abstract:

«Dante nomina nel suo poema, ma particolarmente nella cantica del Purgatorio, l'India, gli Indi, il fiume Gange, il legno indico, e gli alberi dei boschi indiani che intrecciano in alto i loro rami. Il suo pensiero si è richiamato con frequenti immagini a quella regione meravigliosa e piena di portenti. Più che ogni altra regione orientale, l'India ha dunque colpito, con le sue remote meraviglie, la mente del poeta, il quale, nell'immaginare l'Oriente, vedeva sorgere il sole dal Gange. Ma questa predilezione ch'egli sembra avere dimostrata per la regione indiana, non darebbe forse qui motivo di speciale discorso, se non si potesse pure aggiungere che Dante collocò il suo Purgatorio in un'isola indiana. Ora è questa dimostrazione ch'io spero di poter fare qui brevemente. Richiamiamoci, anzi tutto, alla mente la forma ed il luogo del Purgatorio dantesco. Dante lo colloca in un'isola remota dell'altro emisfero. Pietro di Dante annota: "Mons et locus Purgatorii dicitur esse Mons Libanus in Oriente, in regione Phoenices, juxta Medos et Damascum. Vel secundum Isidorum, est inalio emisphaerio, sive orbe in cuius summitate est Paradisus Terrestris". Verso la metà del secolo decimosesto, Pier Francesco Giambullari tenne un ragionamento, erudito nel tempo suo, ove discorse con molte parole "Del sito del Purgatorio".» [...]

Notes:

TRASCENDENZA DI SPAZIO E DI TEMPO

Source:

Euro 8,00 PZ10, Volume 02121010 ()

Keywords:

esoterismo

Abstract:

Nel campo dell'aritmetica (archimedea), dunque, non si può emettere l'ipotesi che la somma di due più due sia variabile perchè c'è un teorema che dimostra l'unicità della somma. Ma che il risultato di una somma possa variare non è un'ipotesi impensabile; è anzi addirittura quello che avviene p. e. nella somma dei poligoni, dove per ottenere l'unicità del risultato dell'addizione di due o più poligoni è necessario introdurre il concetto di equivalenza e prescindere da quello di eguaglianza. Ora, nella questione della trascendenza dello spazio e del tempo non esistono teoremi di unicità che precludano il campo alle ipotesi, e perciò le ipotesi dell'«eterno presente» e della «quarta dimensione» non sono affatto assimilabili all'ipotesi vietata che due più due facciano cinque; e non sono affatto ipotesi puramente verbali, destituite di qualunque valore. E non è vero che queste tre ipotesi contengano il medesimo elemento contrario alla logica; alla ragione ed al senso comune; nè che l'ipotesi dell'«eterno presente» porterebbe alla soppressione del tempo.

Notes:

TEINTURE ET ALCHIMIE DANS L'ORIENT HELLENISTIQUE

Authors:

Pfister R.

Source:

Euro 13,00 PZ10, Volume 02121009 ()

Keywords:

alchimia

Abstract:

Au grand nombre d'étoffes de couleur que nous a léguées l'Egypte des premiers siècles de notre ère, est venu s'ajouter récemment une série, beaucoup plus limitée il est vrai, de tissus trouvés en Syrie. Il a été possible ainsi de, recueillir des renseignements certains sur les colorants utilisés et même sur les procédés employés et il a semblé intéressant de comparer les résultats donnés par l'analyse tinctoriale avec les documents écrits qui, à la même époque, traitent de ces questions. On possède en effet trois recueils où des recettes relatives à la teinture de la laine ont été réunies. Le Musée de Leyde conserve vingt-quatre papyrus en langue grecque que le gouvernement hollandais avait achetés en 1829 avec beaucoup d'autres antiquités égyptiennes à I. Anastasy, Consul suédois à Alexandrie. Ces papyrus ont été publiés par C. Leemans (le Volume 1843, II Vol. 1885); or, le papyrus X (publié en 1885) Renferme un grand nombre de formules chimiques dont quatre-vingt-dix sont relatives aux métaux, alors que onze autres visent la teinture de la laine. Marcellin Berthelot a étudié ce papyrus en détail et on peut bien dire qu'il forme la base de sa grande publication sur les Alchimistes grecs. Berthelot s'est senti attiré surtout par les recettes relatives aux métaux «les plus nombreuses et les plus intéressantes»; il a consacré à cette partie des commentaires approfondis. [...]

Notes:

DISTANZE E DIMENSIONI COSMICHE SECONDO DANTE

Source:

Euro 6,00 PZ10, Volume 02121008 ()

Keywords:

dante

Abstract:

"Quale sia la peculiare forma del cosmo dantesco è stato detto e ridetto a sazietà da molti, essendo, questa speciale dichiarazione, parte integrante della interpretazione generale del grande poema antropogeocosmico che è la Divina Commedia. Niuno però, ch'io mi sappia, ha sinora ricercato quali fossero le precise dimensioni assegnate da Dante al cosmo; come egli lo avesse concepito nel corso dei suoi studi preparatori e come poi venisse mirabilmente nel poema tratteggiandolo: vasta cornice d'un intimo dramma in cui Dio e l'anima dovevano essere i due principali attori."

Notes:

LE RELIQUIE DEL BUDDHA

Authors:

Puini Carlo

Source:

Euro 8,00 PZ10, Volume 02121007 ()

Keywords:

buddhismo

Abstract:

«I testi del canone buddista narrano alquanto diversamente i funerali di Çākyamuni, la raccolta de' resti mortali, che le fiamme del rogo avevano riserbati, e la spartizione che di essi venne poi fatta. Il racconto più diffuso che ho letto, circa le reliquie del Buddha, è nel libro che porta il titolo cinese di Ta-pan-nie-phan-king-heufen, cioè Parte aggiunta al Māhāparinirvāṇa sūtra. Il libro, in due capitoli, venne tradotto dall'Indiano in Cinese tra il VII e VIII secolo, ed alcuni pensano dal Pali piuttosto che dal Sanscrito; perchè Hoei-ning lo tradusse a Giava, aiutato da un monaco, chiamato Jñānabhadra; e a Giava è probabile si professasse il Buddismo meridionale co' suoi testi pali. In ogni modo è però da avvertire, che questo libro fa quasi sempre seguito al Māhāparinirvāṇa sūtra in 40 capitoli e 10 volumi, che appartiene al canone sanscrito del Mahāyāna. Un'altra narrazione più concisa si trova in un'altra opera che porta lo stesso titolo di Māhāparinirvāṇa sūtra, appartenente al Hīnayāna.» [...]

Notes:

LE AMBASCERIE DI MAOMETTO AI SOVRANI SECONDO IBN ISHAQ E AL-WAQIDI

Source:

Euro 7,50 PZ10, Volume 02121006 ()

Keywords:

islam,islamprofeta,ismalstudi

Abstract:

«Le tradizioni sulle ambascerie di Maometto ai Sovrani fuori d'Arabia, accettate come vere senza critica dai primi studiosi europei dell'Islām, vennero riconosciute dal Grimme e dal Caetani prive di ogni realtà storica. Il presente studio si propone di ricercare, in base alle fonti più antiche, come, perché ed in quale ordine queste leggende si siano formate. Poiché le fonti sono state già minutamente analizzate negli Annali dell'Islām, l'opera più recente e più autorevole che abbia trattato la questione, le conclusioni a cui giunge il Caetani sulle ambascerie saranno qui ampiamente discusse, e il materiale da lui preso in esame e largamente riassunto verrà citato dagli Annali, oltre che dalle fonti arabe, per comodità di chi legge senza i testi alla mano. [...]»

Notes:

HON-TEU BU-YUU DEN

Source:

racconti di atti di valore eroico nel nostro Impero, Euro 9,00 PZ10, Volume 02121005 ()

Keywords:

oriente,letteratura

Abstract:

Quei valorosi che senza ombra di trepidazione seppero con forte animo affrontare i più gravi pericoli sono dai Giapponesi avuti in massimo pregio; ed i nomi loro sono stati per lungo volgere di secoli conservati dalla storia e dalla leggenda cinti di un'aureola di somma ed universale venerazione. Gran parte della letteratura popolare narra le prodezze degli antichi eroi; e persino nei libriccini adornati con immagini che si danno colà a leggere ai fanciulli, trovansi assai di frequente rappresentati e descritti atti di grande valore tolti dalle antiche istorie e proposti a modello delle nuove generazioni. Uno di questi libretti è appunto il Hon-Teu Bu-Yuu Den (Raconti di atti di valore eroico nel nostro impero), di cui pubblico ora qui appresso la trascrizione in caratteri latini e la traduzione in lingua nostra, sperando far cosa non in tutto inutile a chi prenda a studiare la lingua giapponese sì per le notizie, per quanto brevi, su taluni personaggi importanti, e sì per avere un saggio dello stile adoperato nella massima parte delle pubblicazioni popolari intorno a soggetti storici. Nella trascrizione ho solo inteso porgere una guida sicura allo studioso perché agevolmente possa riporre i caratteri del sillabario giapponese (iroha) in luogo delle sillabe scritte con lettere nostre. Trovati i caratteri dell'iroha la pronunzia è determinata dalle norme grammaticali sulla ortoepia.

Notes:

LA RELIGIONE DEI CANANEI, DEI FENICI E DEGLI ARAMEI

Source:

Euro 11,00 PZ10, Volume 02121004 ()

Keywords:

paganesimo

Abstract:

Dall'Introduzione: Il vasto territorio che partendo dalla Penisola Sinaitica si estende parallelo alla costa del Mediterraneo e, lasciando ad oriente il deserto siriaco, verso il settentrione raggiunge il corso superiore dell'Eufrate e i contrafforti meridionali del Tauro, che forma il confine coll'Asia Minore, fu abitato sin dalla seconda metà del terzo millennio a. C. da varie tribù di popolazioni che parlavano quella lingua semitica, la quale si suol designare col nome di cananea o, per le peculiarità che assunse nella parte settentrionale del paese, fenicia. Chi fossero veramente gli abitanti primitivi o autoctoni del paese non sappiamo con precisione, come ignoriamo parimente la loro rana e la loro lingua. È quasi certo però che essi non parlavano alcuna lingua semitica, ma forse taluna di quelle lingue asiane, come sarebbero l'elamico e l'hurrita, che appartengono a ceppi linguistici del tutto diversi dalla famiglia delle lingue semitiche. È certo inoltre che gli abitanti presemitici - forse affini agli antichi abitanti preariani dell'Asia Minore -, dunque precananei, della Palestina e della Siria subirono profondamente l'azione della civiltà superiore della Mesopotamia, segnatamente della civiltà sumera, la quale già nel quarto millennio a. C. aveva impresso i suoi caratteri nella vita civile e religiosa dell'Asia Occidentale, nonchè della civiltà egiziana, colla quale la Palestina e la Siria sono rimaste sempre in più o meno diretto ed intimo contatto. Scavi fatti nell'ultimo cinquantennio in vari punti della Palestina hanno gettato qualche luce sugli abitanti più antichi del paese ed anche sulla loro religione. Da quanto si è potuto accertare si vede che qualche pratica religiosa, molto in voga nei periodi più recenti della storia della civiltà palestinese e siriana, e qualche figura divina del pantheon cananeo risalgono ancora al periodo precananeo. Per periodo precananeo intendiamo quel periodo della storia della Palestina e della Siria, che è anteriore all'occupazione del paese da parte dei Cananei, popolazione parlante una lingua semitica, che dal nome del paese, Canaan, chiamiamo appunto con questo nome.

Notes:

LA PEONIA NELL'ASTROLOGIA GRECA

Source:

Euro 7,00 PZ10, Volume 02121003 ()

Keywords:

astrologia,pagrecia

Abstract:

Negli scritti astrologici greci, da noi finora conosciuti, nessuna pianta ha una trattazione distinta e particolareggiata, quanto il gliciside o peonia. La peonia, allo stato naturale o spontanea, cresce intorno al monte Emo e intorno ai monti di Tauromenio, in Babilonia, in Tracia, di là da Gadira e nell'insenatura Egea; sempre in luoghi alti e perspicui. La peonia serve per fare empiastri ed unzioni. Dalla sua radice si compongono i primi, simili a quelli che si apprestano con l'aristolochia ed efficaci, sia che la pianta venga raccolta nel crescere, sia nel calare della luna. I Siri dicono: «quando vuoi fare un buon empiastro e risolvere apostemi, raccogli la pianta nel crescere della luna». Dalle bacche si manipola un empiastro, che guarisce l'angina, purifica le ferite putride e cicatrizza quelle difficili a rimarginarsi. La peonia agisce in combinazione con altri ingredienti. La troviamo adoperata negli incantesimi d'amore, nelle cure mediche ed in vari altri casi. Alla peonia sono dunque assegnate virtù molteplici, rinvenute dapprima, e, almeno in parte, controllate dalla scienza e dall'esperienza.

Notes:

L'ESSAI DES SUBSTANCES CHEZ LES ANCIENS

Source:

Euro 13,00 PZ10, Volume 25111009 ()

Keywords:

alchimia

Abstract:

«I. Notions générales. A. Analyse théorique. - B. Docimasies: 1. Docimasies à l'aide des sens : Tact - Saveur - Odeur - Vue - Son - 2. Docimasies par traitement: Docimasie mécanique - pyrognostique - hygrognostique. - II. Spécialités. A. Docimasies des minéraux: a, des métaux (or, argent, plomb, cuivre, étain, mercure, fer; essai des monnaies); b, des pierres (minéerais métalliques, terres, terrains, sels, scories et ios, pierre s, pierres précieuses). - B. Docimasie des eaux. - C. Docimasie des sues: Essai du vin, de l'huile, des graisses, du miel, du lait, du fromage, du beurre, du vinaigre, des parfums, de la farine, des légumes, de l'urine, des médicaments. Parmi les connaissances d'ordre chimique des anciens, celles qui concernent en général la docimasie des substances, constituent, avec les connaissances métallurgiques, la période par excellence préchimique, qui a conduit à l'Alchimie et de là à la Chimie de la Science moderne.» [...]

Notes:

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